In latino il termine adventus significa 'arrivo, venuta'. Con questo termine la fede Cristiana identifica il tempo liturgico che precede il S. Natale, il tempo che fa memoriale della nascita di Gesù.
E' nostro desiderio testimoniare, anche con la parola, la Buona Novella a tutti coloro che aspettano, come ogni anno, il rinnovarsi in noi dell'evento incarnazione del Figlio di Dio.
Per questo motivo abbiamo scelto, al passo con i tempi, anche come ha suggerito recentemente il Santo Padre Benedetto XVI, il web come cassa di risonanza; cercheremo di accompagnare questa attesa con un pensiero quotidiano di riflessione e di preghiera che possa allietare e riempire i nostri cuori di gioia, la gioia dei figli di Dio per l'Amore del Padre Celeste e per il dono di Gesù, nostro Fratello.
Un Fratello venuto per proteggerci, amarci, salvarci.
A tutti auguriamo un Santo Avvento
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen!
Maria Letizia Gallo Massimo Palermo d. Giuseppe Tonello
“Il 21 dicembre 2012 è la data del
calendario gregoriano nella quale secondo alcune credenze e profezie, … si
dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni
planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il
passato: una qualche radicale trasformazione dell'umanità in senso spirituale
oppure la fine del mondo. L'evento atteso viene collegato temporalmente alla
fine di uno dei cicli (b’ak’tun) del calendario maya. … [Fra l’altro] il
fenomeno è stato oggetto di tre adattamenti cinematografici: il primo, datato
2001, intitolato 2012 - L'avvento del male, il secondo del 2008
intitolato 2012 - Doomsday del
regista Nick Everhart, ed il terzo opera di Roland Emmerich, regista noto per
film cosiddetti catastrofici, intitolato proprio 2012, che è uscito nelle sale cinematografiche il 13 novembre
2009”. (da Wikipedia).
Noi – come gruppo di amici che hanno consolidato un
rapporto fraterno tra loro e che cercano di seguire, ciascuno secondo la propria
misura e la propria chiamata, l’esempio di Gesù – cominciamo a diffondere oggi, 1° dicembre 2012, (con
“timore e tremore”, buoni compagni di grandi anime che hanno saputo interrogare
e interrogarsi, come appunto Søren Kierkegaard, con tutta la nostra povertà e
semplicità… speriamo evangeliche!), venti giorni prima della “fatidica data”,
un piccolo “kit di sopravvivenza”
quotidiano, in forma di offerta di una breve riflessione sulla Parola dalla
liturgia del giorno, che potrebbe (e vorrebbe) diventare spunto di preghiera
personale.
Abbiamo scelto proprio oggi per iniziare a
comunicare con voi perché tra poche ore (!!!) saranno i “Primi Vespri” della I Domenica di Avvento dell’Anno della Fede, inaugurato
l’11 ottobre 2012 dal Santo Padre nel cinquantesimo anniversario dell’apertura
del Concilio Vaticano II.
Chi segue Gesù di Nazareth, infatti, da due
millenni proclama nel Simbolo della fede Colui che «è salito al cielo, siede
alla destra del Padre e di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i
morti, e il suo regno non avrà fine».
Il tempo di Avvento,
come approfondiremo, è il periodo dell’Anno Liturgico specificamente dedicato a mettere il Popolo di Dio “in
temperatura” (“in attesa”) rispetto alla venuta-presenza (parusìa) di Gesù, alla “fine dei tempi”. Cioè, nel tempo
trasfigurato che è l’OGGI del credente.
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