Prima settimana di Avvento
Venerdì
7 dicembre - S. Ambrogio
Dal
vangelo secondo Matteo (Mt 9, 27-31)
In quel tempo,
mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di
Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e
Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o
Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la
vostra fede». E si aprirono loro gli occhi…
Spunto
di meditazione e di preghiera personale: Essere cieco - come altre forme di grave
infermità che condannano l’esistenza all’inabilità - è una tragedia
inspiegabile, nella cultura del tempo di Gesù, una tragica beffa del destino o,
per qualcuno, l’oscura conseguenza di qualche peccato occulto (cf. Gv. 9, 1-3).
Essere cieco è non vedere la luce, non percepire i colori, le forme delle cose…
non vedere il volto dell’altro, soprattutto. E’ vivere nella paura e
nell’incertezza, ogni passo può diventare trabocchetto, ogni strada percorsa
può rivelarsi insidiosa e fuorviante. Non assomiglia a questa condizione anche
quella dell’uomo contemporaneo? E, spesso, pure la mia e la tua? “Avvenga di
voi secondo la vostra fede!”: è la fede, l’atto di “appoggiarsi” all’agire di
Dio, alla Sua persona, alla Sua sapienza, che riapre gli occhi, che ci
restituisce il mondo in tutta la sua bellezza.
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