sabato 18 maggio 2013

Domenica di Pentecoste

Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa



Domenica 19 maggio 2013


Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,15-16.23-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».


Spunto di meditazione e preghiera personale:

Gesù ormai è asceso al cielo, i discepoli sono rimasti soli, ed ormai solo i fedelissimi del Maestro, ma sono ancora impauriti per quanto è successo e per quanto potrà capitare loro. Fuori i farisei, gli scribi, i sacerdoti del Sinedrio esultano: il Nazareno, l’Uomo che si professava Dio, a capo di un piccolo gruppo di pescatori (d’uomini), che in tre anni aveva cercato di ribaltare (a loro modo di vedere, ad integrare e completare, possiamo affermare noi) con il Suo messaggio d’Amore molti degli insegnamenti delle Tavole del VT, come anche alcune importanti regole sociali del vivere comune di quella società, era morto. Le grandi folle oceaniche, che lo avevano seguito in quegli anni, erano morte con Lui, i Suoi fedelissimi dispersi chissà dove, Gerusalemme era, così, tornata alla “vecchia cara normalità”!
Ma nessuno di loro aveva pensato mai che Gesù potesse realmente essere il figlio di Dio, ed ecco che nonostante la Sua ascesa alla Casa del Padre, alla mancanza di documenti scritti lasciati dal Maestro (abbiamo visto ieri come affidi tale incarico a Giovanni - ed ad altri pochi tra i discepoli), la Sua azione e quella del Padre risulta sempre coerente, efficace ed a volte, dagli uomini, inaspettata.......quando tutto sembrava perduto ecco invece arrivare l’ultimo, profetico, annunciato dono: lo Spirito. 
Un “semplice” afflato divino, un soffio, una invisibile fiamma che ritempra, rincuora e riscalda gli animi ed i cuori dei discepoli. Si alza così il velo della paura, tutto ritorna alla mente, ora tutto è di nuovo chiaro...... Gesù è di nuovo con loro, anzi si rendono finalmente conto che Lui non li ha mai lasciati e mai lo farà e con Lui ci sono il Padre e lo Spirito Santo.......ed ecco tutto si è realizzato, tutto è perfetto, tutta la rivelazione oggi si è compiuta. E da allora lo Spirito ha fatto tanta strada con tutti noi, superando ogni tempesta, perchè la forza dell’Amore di Dio è più grande di qualsiasi atto umano contrastante.


Tempo per lo Spirito


ARRIVEDERCI

Ed ecco che anche per noi che vi abbiamo tenuto compagnia “In  questo tempo” (quasi sei mesi dall’inizio dell’Avvento) è arrivato il momento di fare una pausa con l’apprestarsi dell’estate. 
Tempo per lo Spirito è nato proprio con l’idea di essere un piccolo soffio, una piccola luce quotidiana che potesse scuoterci da quella pigrizia di fede e paura che ci chiude nel nostro piccolo universo personale, per aprirci al mondo, ai fratelli, all’Amore di Dio e diventare, così, anche noi testimoni di quell’Amore.
 
Ma è solo un arrivederci, in questi mesi abbiamo raggiunto più di 15.000 persone, questo ci fa ben sperare che il nostro piccolo pensiero di riflessione quotidiana, con l’aiuto di Dio e dello Spirito Santo sia riuscito a farci crescere e pregare tutti assieme in un filo diretto personale e giornaliero con il Padre che è nei cieli.

Un ringraziamento particolare agli amici del sito:  http://medjugorje.altervista.org/
sito non ufficiale della devozione alla Madonna di Medjugorie, che ci ha ospitato tutti i giorni con un post nelle sue pagine, grazie!  
Invitiamo anche tutti i nostri fratelli e sorelle a collegarsi con loro, per ricevere sempre gli aggiornamenti sui messaggi della Madre di Gesù ai veggenti di Medjugorie.

Con l'aiuto di Dio saremo di nuovo con voi il primo giorno di AVVENTO del 2013!


Chiunque abbia bisogno e/o desiderio di contattarci può farlo attraverso la nostra mail, indicando con chi, di noi, vuole comunicare :

tempoperlospirito@gmail.com 

Vi ringraziamo e vi siamo vicini "sempre" nello Spirito, un abbraccio a tutti, che la Pace del Signore sia sempre con voi e su tutti voi scenda la benedizione di Dio nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo! AMEN.

Maria Letizia Gallo                      Massimo Palermo                  d. Giuseppe Tonello








Sabato della VII Settimana di Pasqua
 
     Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera


Sabato 18 maggio - San Giovanni I, Papa

(eletto Papa nel 523, perseguitato da Re Teodorico, morì in carcere a Ravenna, le sue spoglie riposano nella basilica vaticana)


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,20-25)

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.


Spunto di meditazione e preghiera personale:

E’ l’epilogo, così Giovanni, con questo brano conclude il suo vangelo, la sua narrazione termina con la conferma di Pietro come successore del Cristo ed a Giovanni l’incarico di rendere testimonianza. Noi crediamo in Gesù non perchè lo abbiamo visto, non perchè lo abbiamo toccato, ma perchè abbiamo creduto alle parole di testimonianza degli Evangelisti e Giovanni, l’apostolo più giovane, ha il compito di narrare la predicazione e le gesta di Gesù. Ad ognuno il suo, Gesù stabilisce per ognuno dei discepoli il compito, Pietro scriverà delle lettere alle popolazioni con cui entrerà in contatto, ai primi nuclei di fedeli, ma sarà Giovanni (e poi Matteo, Luca e Marco) che dovrà raccontare cosa realmente accaduto “In quel tempo”. 
Giovanni è come se facesse un giuramento, attestando che tutto quello che è scritto è vero, lui ne è stato testimone in quegli anni, non solo ma ci dice anche che la sua narrazione è solo una piccola parte della storia e delle opere compiute da Gesù, di cui lui e gli altri tre evangelisti riportano solo i fatti più salienti. Se avesse dovuto riportare tutta la Storia, il mondo intero non sarebbe bastato a contenere i libri da scrivere. La Buona Novella, il Vangelo è parte di noi, ma è anche come racconto del mistero di Dio, immenso come i cieli in cui egli vive e dove ognuno di noi lo raggiungerà nel giorno e l’ora stabiliti per non lasciarlo mai più!

Venerdì della VII Settimana di Pasqua

Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore 


 Venerdì 17 maggio - San Pasquale Baylon, frate francescano   
(nacque il giorno della Pentecoste nel 1540, morì nel giorno della stessa festa liturgica nel 1592)


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,15-19)

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

 Spunto di meditazione e preghiera personale:

Gesù, dopo la risurrezione appare spesso agli Apostoli, quasi sempre nella casa dove essi si erano riuniti o per meglio dire rifugiati dopo la Sua Passione, spezza il pane con loro e cerca di dare gli ultimi insegnamenti, le ultime indicazioni prima di ascendere di nuovo al Cielo. Ogni volta che mangiano assieme, strano per un corpo “trasfigurato”, in realtà l’abbiamo già visto in vari racconti evangelici (Tommaso, i discepoli di Emmaus) Gesù non è un entità astratta dopo la risurrezione, non  è uno spirito, ma è presente in carne e spirito, può essere toccato, può mangiare con loro ed al tempo stesso poi svanire improvvisamente nel nulla per riapparire il giorno dopo. 
Qui il Maestro si rivolge a Simon Pietro, la “roccia”, l’uomo che ha deciso diventasse la pietra angolare su cui fondare la Sua Chiesa, mettendolo alla prova, chiedendogli: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami?” e non una volta sola ma per ben tre volte (così come Pietro aveva rinnegato Gesù per tre volte, fuori dal Sinedrio, ma anche come tre sono le persone trinitarie riunite nell’unicum). Pietro si sente in difficoltà al susseguirsi di queste domande, è come se dicesse:
 “Signore è vero che ti ho tradito rinnegandoti per tre volte, ma tu sai che in quel momento la paura è stata più forte e sono caduto, ora sono pronto e tu sai, perchè leggi nei nostri cuori, quanto io ti ami e allora perchè dubiti ancora di me?”. 
Gesù non dubita di Pietro lo ha già perdonato, lui stesso sapeva in anticipo che sarebbe successo, ma oggi non vuole metterlo in difficoltà anzi lo conferma nella scelta fatta tempo prima, Pietro sarà il Suo successore sulla terra, entrerà in comunione con il Maestro e la Sua predicazione e le Sue opere, non sarà un altro da Lui, ma sarà parte stessa di Lui e qualsiasi cosa farà nel Suo nome sarà realizzata. Gesù sa che in questa unità spirituale, Pietro sarà destinato anche Lui al martirio ed alla morte in Croce (anche se Pietro sceglierà di essere crocifisso a testa in Gesù, perchè per lui il sacrificio del Cristo, suo Signore, è ineguagliabile e non si riteneva degno di morire allo stesso modo, lui un semplice “pellegrino” in terra), per questo rincuora ed esorta Pietro: “non avere più paura, seguimi! Ovunque tu sarai là ci sarò anche io sempre, al tuo fianco”.

giovedì 16 maggio 2013


Giovedì della VII Settimana di Pasqua

Siano perfetti nell’unità


Giovedì 16 maggio - Sant’Andrea Bobola, sacerdote gesuita (Polonia, 1591 - 1657)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17,20-26)

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Spunto di meditazione e preghiera personale:

Gesù continua a pregare nell’orto degli Ulivi sia per i Suoi discepoli, ma anche per tutti noi credenti, quelli che verranno dopo. "In quel tempo" c'era Gesù e tutti potevano sentire la Sua predicazione, potevano credere o non credere, ma tutti potevano "toccare con mano", come Tommaso, sperimentare la forza della Sua Parola e del Suo Amore. Gesù chiede al Padre che gli Apostoli, i discepoli e tutti coloro che con fede proseguiranno il Suo insegnamento, "in un tempo successivo"..... ed "in tutti i tempi", di poter diventare "un corpo unico" con Lui e  con Dio stesso. 
Ognuno di noi può e deve diventare Testimone dell'Amore di Gesù, il Cristo che è il Verbo Incarnato ed attraverso la fede e l'opera dello Spirito Santo il Verbo, il logos diventa eterno, in noi e per noi. Così  si conclude il lascito di Gesù a tutti noi: ci ha fatto conoscere il Padre, le Sue opere ed il Suo Amore, ora vuole che passiamo dalla fase di conoscenza, all'esperienza di condivisione di questo Amore immenso. 
Lui Via, Verità e Vita nel momento in cui sta per lasciarci, ci dice che non ci lascerà mai, che sarà sempre pronto a sorreggerci e ad illuminare il nostro cuore per ritrovare la via giusta ove la smarrissimo e che tramite il Suo Amore  diventeremo parte del tutto, non saremo più parte solo di questo mondo ma  compartecipi della natura del Figlio nel Padre e nello Spirito Santo. 
Siamo tutti Suoi fratelli, tutti figli del Padre Celeste! Il nostro compito è facile: mantenerci saldi nell'Amore e nella preghiera...........Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato ........ fa che l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro.....sempre e per sempre! Amen

mercoledì 15 maggio 2013


Mercoledì della VII Settimana di Pasqua

Siano una cosa sola, come noi




Mercoledì 15 maggio - Sant’ Isidoro, agricoltore (Spagna, Madrid 1070 - 1130)


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17,11-19)


In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Spunto di meditazione e preghiera personale:


Gesù e gli Apostoli sono usciti dal Cenacolo, ci troviamo nell’orto del Getsemani dove il Maestro si è ritirato a pregare prima della cattura. Gesù parla a cuore aperto con il Padre, sa che che i Suoi discepoli ed in particolare gli Apostoli vivranno il distacco in modo forte, violento si sentiranno perduti, in più uno di loro che fino al giorno prima ha condiviso tutto, addirittura gestiva i soldi del gruppo, Giuda, tradirà Gesù e con Lui tutti quanti loro che lo consideravano un fratello, anche se dalle parole di Gesù traspare il senso di perdono e di misericordia per lui: lo chiama "figlio" della perdizione, perché, attraverso di lui, si è comunque compiuta la Scrittura. Gesù prega di conservarli uniti, di mantenere salda la fiducia tra di loro, di custodirli nell’Amore, perchè Lui in questi giorni di Passione non potrà farlo. Gesù accetta il Suo destino umano e divino, come fosse un Uomo qualsiasi, sa che la morte si sta appressando ed affida alla persona più cara i Suoi fratelli perchè non si “perdano”. La Sua preghiera è quasi struggente: custodiscili dal maligno, consacrali nella verità, perchè la Tua parola è verità, manda anche loro a predicare così come hai mandato me, non ti dimenticare di loro, Io consacro la mia vita per la loro salvezza, fa che anche loro siano consacrati nella verità del Tuo Amore. Parole bellissime, Gesù ha avuto un solo, umanissimo momento di tentennamento, poi tutta la Sua preghiera è rivolta alle persone che ama, Lui sa cosa li aspetterà per testimoniare la Parola e per loro chiede che il Padre li accompagni, li sorvegli, li innondi del Suo Amore, li protegga dall’odio del mondo, loro, gli Apostoli, che, scelti uno ad uno ormai non sono più di questo mondo, e che dopo l'effusione dello Spirito saranno portatori di pace, di Amore, di vita eterna.........nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!








martedì 14 maggio 2013


Martedì della VII Settimana di Pasqua


Non voi avete scelto me, ma Io ho scelto voi





Martedì 14 maggio - San Mattia, Apostolo 


(è il discepolo che prende il posto di Giuda,  tra l’Ascensione e la Pentecoste gli Apostoli tornano ad essere Dodici)


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
 
Spunto di meditazione e preghiera personale:


Dio è Amore, questo è il messaggio che Gesù vuole sottolineare ancora una volta, consegnandolo agli Apostoli. L’unica cosa importante è rimanere nell’Amore di Cristo e per farlo basta seguire i Suoi insegnamenti, i Suoi 'comandamenti'... Di che si tratta, in concreto? Certamente Gesù ha detto molte cose, anche innovative, che vanno ad aggiungersi e a reinterpretare le Dieci Parole, le tavole  della Torah lasciate da Dio a Mosè; ma soprattutto, ha vissuto l'Amore, lo ha interpretato con la Sua esistenza, con i Suoi gesti, con il dono totale di sé.
Ed il comandamento nuovo, il segno tangibile dell'originalità della predicazione di Gesù, ma anche il Suo lascito spirituale, è che i Suoi si amino gli uni gli altri come Lui li ha amati: questa è la misura straordinaria! Gesù ha dato la vita per i Suoi fratelli, anzi li chiama amici, non per sminuire il legame ma anzi per rafforzarlo: i parenti ti capitano, gli amici li scegli e poi li ami come veri fratelli. Non vi è dono più grande che portare a compimento l’opera del Padre iniziata da Gesù, con la testimonanzia d’Amore affidata agli Apostoli, che dovranno predicare in vece Sua e diffondere la Sua Parola nel mondo. Solo nella testimonianza e nella realizzazione di questo Amore donato a tutta l’umanità si è potuto realizzare il progetto del Padre fino ai nostri giorni. Noi stessi salutandoci ci auguriamo - con amore! - la pace gli uni gli altri... questo deve rimanere il nostro imperativo: attraverso il dono dello Spirito, imparare ad amare noi stessi perchè il nostro corpo è il tempio, la dimora di Dio, solo così saremo in grado di poterci amare anche gli uni gli altri come Gesù ci ha amati e come continuerà sempre a farlo!












lunedì 13 maggio 2013

Lunedì della VII Settimana di Pasqua

Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo


Lunedì 13 maggio

Beata Maria Vergine di Fatima

 

 Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,29-33)

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

 

Spunto di meditazione e preghiera personale:

Il Vangelo di Giovanni, rispetto a ieri ci riporta un po' indietro nel tempo: dall’Ascensione di Gesù al cielo - così come raccontata da Luca nel Vangelo e negli Atti - oggi torniamo nel cenacolo, durante l’ultima cena.
Sono gli Apostoli, quando ormai il dialogo è avanzato, a rivolgersi a Gesù: appaiono contenti e dicono a Gesù che finalmente hanno compreso il Suo messaggio, hanno capito che Lui è veramente il Figlio di Dio. Gesù ha parlato con loro apertamente, senza l’uso di metafore o di racconti (le parabole) e così loro pensano di aver compreso ogni cosa, ma Gesù sa che non è così.  Conosce la loro debolezza, e non li giudica. Ma li avvisa. Fra poche ore i soldati del Sinedrio guidati da Giuda Iscariota, l’Apostolo traditore, lo prenderanno nel giardino del Getsemani ed inizierà così la Sua Passione che culminerà sul Golgota. I Suoi si disperderanno, saranno impauriti, solo alcune delle donne che lo avevano seguito dalla Galilea - Sua Madre Maria, Maria Maddalena, Maria di Cleofa, Salome - lo accompagneranno con amore  e tenerezza fino al luogo del martirio, passo, dopo passo.
Gli Apostoli si riprenderanno solo il terzo giorno, dopo l’annuncio di Maria Maddalena della risurrezione di Gesù, poi le apparizioni post-pasquali... ancora dubbi, incertezze, gioia mista a disorientamento. Finché tutto cambierà il giorno di Pentecoste con la discesa su di loro dello Spirito Santo. Gesù sa che il Padre sarà sempre con Lui e questo lo aiuterà a superare tutto quello che lo aspetta e la stessa forza la donerà poi ai discepoli, per continuare la Sua opera e la Sua predicazione di pace, fratellanza, Amore. E nonostante la Sua Ascesa al cielo, loro e tutti noi non saremo mai più soli ... Gesù sarà sempre al nostro fianco e nessuna tribolazione per quanto importante potrà farci paura perchè Gesù, il Dio con e per noi ha vinto la morte... ha vinto il mondo!