mercoledì 20 febbraio 2013



I Settimana del Tempo di Quaresima 


Chiedete e vi sarà dato



 Giovedì 21 febbraio - S. Pier Damiani, Vescovo e dottore della Chiesa

 Dal Vangelo secondo Matteo  (Mt 7,7-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Spunto di meditazione e preghiera personale:

Gesù ci insegna a chiedere, ci esorta a cercare... Perché?  Perché questo atto umile implica l'uscire dall'autosufficienza, dalla pretesa orgogliosa di bastare a noi stessi, per fare scoperte straordinarie. Noi non possiamo bastare a noi stessi, non siamo un 'sistema chiuso', autosufficiente, anche se spesso viviamo esattamente così (o perlomeno aspiriamo a questo). Cercare fuori di noi, bussare alla porta del cuore di Dio, significa aprirsi ad una relazione unica e fondante. Per scoprire cosa? Che la realtà dura e sassosa che abbiamo spesso tra le mani, la vita che pare quasi sempre 'pietrosa' nella sue molteplici difficoltà e nei suoi dolori, in realtà è pane che arriva dalla mano paterna di Dio. Sembra una pietra immangiabile, ma accolta dalla mano del Padre 'miracolosamente' diventa pane fragrante. La vita, la nostra storia personale e quella del mondo intorno a noi, non è una serpe infida ed insidiosa che ci sguscia tra le mani per morderci a tradimento (come pure non di rado pensiamo), è cibo buono, quel cibo semplice (pane, pesce), familiare, ordinario, che per dei pescatori del Mare di Galilea è il segno della provvidenza quotidiana di Dio.
Per questo dobbiamo imparare a pregare con vera fiducia ed abbandono, affidandoci al Padre; dobbiamo imparare a chiedere a Lui, implorare il dono della Fede e della Speranza, che sono due virtù 'teologali', soprannaturali. Il Padre ci ama tutti, l’importante è aprirsi al Suo Amore, essere capaci di mettersi in contatto con Lui: con amore si può ottenere solo amore, il salario dell'amore è l'amore.
Questa esperienza dell'amore del Padre, aggiunge Gesù, ci fa immediatamente riconoscere di avere fratelli: "fate agli altri ciò che vorreste fosse fatto a voi", è questa la Buona Novella, puro amore per Dio, nostro Padre,  quindi vero amore per se stessi e per tutti i nostri fratelli. Usciamo in questa Quaresima incontro a questo Padre affettuoso e sempre pronto ad accoglierci, a perdonarci, ad ascoltarci, ad aiutarci, a gioire, a consolarci... ad amarci!