sabato 18 maggio 2013

Sabato della VII Settimana di Pasqua
 
     Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera


Sabato 18 maggio - San Giovanni I, Papa

(eletto Papa nel 523, perseguitato da Re Teodorico, morì in carcere a Ravenna, le sue spoglie riposano nella basilica vaticana)


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,20-25)

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.


Spunto di meditazione e preghiera personale:

E’ l’epilogo, così Giovanni, con questo brano conclude il suo vangelo, la sua narrazione termina con la conferma di Pietro come successore del Cristo ed a Giovanni l’incarico di rendere testimonianza. Noi crediamo in Gesù non perchè lo abbiamo visto, non perchè lo abbiamo toccato, ma perchè abbiamo creduto alle parole di testimonianza degli Evangelisti e Giovanni, l’apostolo più giovane, ha il compito di narrare la predicazione e le gesta di Gesù. Ad ognuno il suo, Gesù stabilisce per ognuno dei discepoli il compito, Pietro scriverà delle lettere alle popolazioni con cui entrerà in contatto, ai primi nuclei di fedeli, ma sarà Giovanni (e poi Matteo, Luca e Marco) che dovrà raccontare cosa realmente accaduto “In quel tempo”. 
Giovanni è come se facesse un giuramento, attestando che tutto quello che è scritto è vero, lui ne è stato testimone in quegli anni, non solo ma ci dice anche che la sua narrazione è solo una piccola parte della storia e delle opere compiute da Gesù, di cui lui e gli altri tre evangelisti riportano solo i fatti più salienti. Se avesse dovuto riportare tutta la Storia, il mondo intero non sarebbe bastato a contenere i libri da scrivere. La Buona Novella, il Vangelo è parte di noi, ma è anche come racconto del mistero di Dio, immenso come i cieli in cui egli vive e dove ognuno di noi lo raggiungerà nel giorno e l’ora stabiliti per non lasciarlo mai più!