Sabato della V Settimana di Pasqua
Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo
Sabato 4 maggio - San Floriano, martire
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,18-21)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Spunto di meditazione e preghiera personale:
Gesù continua il dialogo con i Suoi discepoli, nel cenacolo, li mette in guardia contro 'la logica del mondo', le dinamiche profonde del rifiuto della Parola (che in definitiva è Lui stesso), dell'opposizione a Dio, che in quel momento storico avevano assunto lineamenti ben definiti: gli scribi, i farisei, i sadducei, i Giudei, per certi versi gli stessi discepoli del Battista... ognuno ha detto la sua, hanno tutti preso posizione da antagonisti o perlomeno da scettici.
Gesù sembra dire: "Mi hanno perseguitato per le cose che ho detto e per quelle che ho fatto, nessuno di loro mi accetta come il Messia preannunciato dai profeti nei sacri testi (VT). Ognuno di questi gruppi ha i suoi motivi per non accettarmi, addirittura per volere la mia morte, e così sarà alla fine. Non pensate che finito con me la loro fame di vendetta e di odio si plachi, chiunque sarà stato con me e predicherà nel mio nome sarà destinato ad una fine simile alla mia".
La constatazione che il mondo non è (mai) pronto alla verità, al bene; che ci saranno sempre forze contrarie a chi porta il Vangelo perché mette in luce le cose semplici, veritiere, pure ... perché denuncia le idolatrie e la falsa autosufficienza dell'uomo che vuol fare a meno di Dio, che ambisce ad essere il piccolo 'dio' della sua personale vita (e magari di allargarsi, se si presenta l'occasione, anche a quella degli altri, in un malcelato delirio di onnipotenza che purtroppo nella storia ha avuto tanti tristi interpreti) non è amara consapevolezza, sulle labbra di Gesù. Piuttosto, diventa invito a 'rilanciare', a predicare l’Amore tra i popoli e la fratellanza tra i fratelli a prescindere da ogni determinazione storica relativa.
Il mondo continuerà a parlare di affari, di intrighi, di soldi, di tranelli, di inganni, promuovendo la cultura dell’odio, del razzismo.
Gesù non si oppone a questo con la violenza, ma con l'amore. Sembra dirci: "Voi sarete sempre la voce delle coscienze, la testimonianza della necessità di operare e di fare il bene, voi sarete la luce che rischiara le tenebre dell’animo umano, voi sarete portatori di speranza, di misericordia, di perdono... di vita eterna e qualunque cosa chiederete nel nome del Figlio o del Padre vi sarà concessa, perché io vi ho scelti, voi tutti siete e sarete per sempre miei fratelli!"
Gesù sembra dire: "Mi hanno perseguitato per le cose che ho detto e per quelle che ho fatto, nessuno di loro mi accetta come il Messia preannunciato dai profeti nei sacri testi (VT). Ognuno di questi gruppi ha i suoi motivi per non accettarmi, addirittura per volere la mia morte, e così sarà alla fine. Non pensate che finito con me la loro fame di vendetta e di odio si plachi, chiunque sarà stato con me e predicherà nel mio nome sarà destinato ad una fine simile alla mia".
La constatazione che il mondo non è (mai) pronto alla verità, al bene; che ci saranno sempre forze contrarie a chi porta il Vangelo perché mette in luce le cose semplici, veritiere, pure ... perché denuncia le idolatrie e la falsa autosufficienza dell'uomo che vuol fare a meno di Dio, che ambisce ad essere il piccolo 'dio' della sua personale vita (e magari di allargarsi, se si presenta l'occasione, anche a quella degli altri, in un malcelato delirio di onnipotenza che purtroppo nella storia ha avuto tanti tristi interpreti) non è amara consapevolezza, sulle labbra di Gesù. Piuttosto, diventa invito a 'rilanciare', a predicare l’Amore tra i popoli e la fratellanza tra i fratelli a prescindere da ogni determinazione storica relativa.
Il mondo continuerà a parlare di affari, di intrighi, di soldi, di tranelli, di inganni, promuovendo la cultura dell’odio, del razzismo.
Gesù non si oppone a questo con la violenza, ma con l'amore. Sembra dirci: "Voi sarete sempre la voce delle coscienze, la testimonianza della necessità di operare e di fare il bene, voi sarete la luce che rischiara le tenebre dell’animo umano, voi sarete portatori di speranza, di misericordia, di perdono... di vita eterna e qualunque cosa chiederete nel nome del Figlio o del Padre vi sarà concessa, perché io vi ho scelti, voi tutti siete e sarete per sempre miei fratelli!"